21.12.08

I nuovi spazi del conflitto

Il centro commerciale diventa il luogo della protesta, il simbolo da colpire con la solita originalità dimostrata in tutti questi mesi. Quale posto migliore per discutere di diritto al reddito, lavoro precario e diritti civili? Ma sarà veramente quello giusto? Non sono molti, in Italia, i casi documentati di (manifest)azioni all’interno di centri commerciali, i quali giuridicamente, per altro, sono spazi privati “aperti” al pubblico.

È bizzarro come a poche ore dalla messa in rete di questo blog si sia presentato il caso ideale di appropriazione degli spazi di un supermercato in uno shopping center per comunicare il dissenso. Le piazze, ormai sature di significato, fredde, deserte, lasciano il posto alle gallerie calde, coperte e pulite del centro commerciale! E proprio da questo punto parte la nostra indagine ed esattamente questo intendiamo per punti critici, per smagliature di una tipologia che sta assorbendo il tempo libero di milioni di persone in Italia. Fino a che punto sarà sancita la nostra libertà d’espressione all’interno dei grandi centri commerciali? Che fine farà l’eterno (e sano) scontro di idee che da sempre si perpetua nello spazio pubblico democratico? E infine, quanta libertà siamo disposti a cedere in cambio di sicurezza, comodità e offerte speciali?

Ci vediamo alla cassa...

Nessun commento:

Posta un commento